Ogni cura ha un suo tempo, una diversa durata e frequenza. Il setting analitico in Lacan non è fisso, non è standard. Cioè non è già dato, al di là del soggetto che è al lavoro. La durata del trattamento varia da un individuo all’altro, così come la frequenza settimanale e la durata della singola seduta.

Il tempo logico secondo Jacques Lacan si oppone al tempo cronologico dell’orologio o del calendario che non può che essere canonico, convenzionale. Il tempo logico è quello del battito dell’inconscio, il quale richiede un suo tempo per manifestarsi, imprevedibile. Dice Antonio Di Ciaccia analista e Presidente dell’Istituto freudiano “Ci vuole tempo per saperci fare con l’essere pulsionale che si è“.

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